Trattato della Vera Devozione a Maria: parte II, cap. 2 (90-104)

«Trattato della vera devozione a Maria»

di
S. Luigi Maria Grignion de Montfort










PARTE
SECONDA – CAPITOLO SECONDO

DEFORMAZIONI
DEL CULTO A MARIA


[90] Presupposte
queste cinque verità, s’impone ora la scelta della vera devozione alla santissima
Vergine. Oggi più che mai, infatti, vi sono false devozioni che si scambiano
facilmente per vere. Da falsario e da ingannatore fine e sperimentato, il demonio
ha già ingannato e man dato in perdizione numerose anime all’inferno con una
falsa devozione alla Vergine. Ed ogni giorno si serve della sua diabolica esperienza
per farne dannare molte altre, illudendole e facendole addormentare nel peccato,
col pretesto di qualche preghiera mal detta e di qualche pratica esteriore da lui
suggerita. Il falsario non altera, di solito, che l’oro e l’argento e rarissimamente
gli altri metalli, perché non ne vale la pena. Così lo spirito maligno
non falsifica tanto le altre devozioni quanto quelle a Gesù e a Maria – la
devozione alla santa Comunione e quella alla santa Vergine – per ché
esse sono, tra le devozioni, ciò che l’oro e l’argento sono tra i metalli.



[91] E dunque cosa importantissima: 1) conoscere le false devozioni alla santissima
Vergine, per evitarle e quella vera per abbracciarla;

2) conoscere quale sia, fra le tante differenti forme di vera devozione alla Vergine
santa, la più perfetta, la più gradita a lei, la più gloriosa
per il Signore e la più santificante per noi, per preferirla.



[92] Vi sono, secondo me, sette specie di falsi devoti e di false devozioni a Maria:
1. i devoti critici; 2. i devoti scrupolosi; 3. i devoti esteriori; 4. i devoti presuntuosi;
5. i devoti incostanti; 6. i devoti ipocriti; 7. i devoti interessati.



1. I devoti critici



[93 ] Abitualmente i devoti critici sono dotti orgogliosi, spiriti forti e presuntuosi,
che in fondo hanno una certa qual devozione alla Vergine santa, ma criticano come
contrarie al loro gusto quasi tutte le pratiche di pietà che le persone semplici
compiono ingenuamente e santamente in onore della Madonna. Mettono in dubbio tutti
i miracoli e i racconti riferiti da autori degni di fede, o tratti dalle cronache
degli Ordini religiosi, attestanti le misericordie e la potenza della Vergine santissima.
Si irritano nel vedere la gente semplice e umile inginocchiata a pregare Dio innanzi
ad un altare o ad un’immagine di Maria, e talora all’angolo di una strada 
1. Arrivano persino ad accusarla
d’idolatria, come se adorasse il legno o la pietra. E vanno dicendo che, quanto a
loro, non amano affatto queste devozioni esteriori e non sono così deboli
di spirito da prestare fede a tanti racconti e storielle intorno a Maria Vergine!
Allorquando si riferiscono loro le lodi meravigliose tributate dai santi Padri alla
santa Vergine, o rispondono dicendo che quelli parlano da oratori, per iperbole,
o ne alterano l’interpretazione. Questa specie di falsi devoti e di persone orgogliose
e mondane è molto pericolosa. Essi fanno un torto immenso alla devozione verso
la santissima Vergine e, col pretesto di distruggerne gli abusi, ne allontanano in
modo efficace il popolo.



2. I devoti scrupolosi



[94] I devoti scrupolosi sono persone che temono di disonorare il Figlio onorando
la Madre; di abbassare l’uno innalzando l’altra. Non sanno tollerare che si diano
alla Vergine le lodi giustissime datele dai santi Padri. Ve dono a malincuore che
davanti ad un altare della Vergine santa stiano inginocchiate più persone
che davanti al SS. Sacramento, come se le due cose fossero incompatibili e come se
coloro che pregano la Vergine santa non pregassero Gesù Cristo per mezzo di
lei! Non vogliono che si parli tanto spesso di Maria né che tanto spesso a
lei si ricorra. Ecco alcuni detti a loro familiari: «A che pro tanti rosari,
tante confraternite e devozioni esterne in onore del la Vergine santa? Quanta ignoranza
in tali pratiche! È mettere in ridicolo la nostra religione. Parlateci piuttosto
di coloro che sono devoti di Gesù Cristo (pronunciano spesso questo nome senza
scoprirsi il capo: lo dico così tra parentesi!). Bisogna ricorrere a Gesù
Cristo: egli è il nostro unico Mediatore. Si deve predicare Gesù Cristo:
questa sì che è cosa seria!» 
2.

Ciò che costoro vanno dicendo è vero in un certo senso. Rispetto, però,
all’applicazione che essi ne fanno, per ostacolare la devozione a Maria, è
molto pericoloso ed è una sottile insidia del maligno nascosta sotto il pretesto
di un bene maggiore, perché mai si onora di più Gesù Cri sto,
come quando si onora di più la Vergine santa. Infatti, si onora lei per onorare
più perfettamente Gesù Cristo, e ci si rivolge a lei come alla via
che conduce al traguardo verso cui tendiamo: Gesù Cristo.

[95] La santa Chiesa, con lo Spirito Santo, benedice in primo luogo la Vergine santa
e, poi, Gesù Cristo: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto
del tuo grembo!» Gesù 
3. Non perché la
Vergine santa sia da più di Gesù Cristo o a lui uguale – sarebbe
eresia intollerabile l’affermarlo -, ma perché è necessario benedire
prima Maria per benedire in modo più perfetto Gesù Cristo. Diciamo
dunque con tutti i veri devoti della Vergine santa, contro i suoi falsi devoti scrupolosi:
«O Maria, tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del
seno tuo, Gesù».



3. I devoti esteriori



[96] I devoti esteriori sono persone che fanno consistere tutta la devozione
a Maria in pratiche esterne. Non hanno nessuna interiorità e quindi gustano
soltanto l’aspetto esterno della devozione alla Vergine santissima. Recitano molti
rosari, ma in fretta. Ascoltano parecchie messe, ma senza attenzione. Prendono parte
a processioni, ma senza devozione. Si iscrivono a tutte le confraternite mariane,
ma senza emendare la propria vita, né vincere le proprie passioni, né
imitare le virtù di questa Vergine santissima. Non amano la sostanza della
devozione, ma si attaccano a ciò che vi è di sensibile, in modo che
se non trovano soddisfazioni nei loro pii esercizi, si scoraggiano e abbandonano
tutto o fanno tutto a capriccio. Il mondo è pieno di questa specie di devoti
esteriori. Nessuno più di loro critica le persone di orazione, le quali, pur
avendo a cuore la modestia esteriore che accompagna sempre la vera devozione, si
prendono però cura soprattutto dell’interiorità, come di ciò
che è essenziale.



4. I devoti presuntuosi



[97] I devoti presuntuosi sono peccatori in balia delle loro passioni e amanti
del mondo. Sotto il bel nome di cristiani e di devoti della Vergine santa nascondono
o l’orgoglio o l’avarizia o l’impurità o l’ubriachezza o la collera o la bestemmia
o la maldicenza o l’ingiustizia, ecc. Dormono tranquillamente nelle loro cattive
abitudini, senza farsi molta violenza per correggersi, sotto pretesto di essere devoti
della Vergine. Sperano che Dio li perdonerà, che non morranno senza confessarsi
e non andranno dannati, perché recitano la corona, digiunano il sabato, appartengono
alla Confraternita del santo Rosario o dello Scapolare o alle Congregazioni mariane,
e perché portano l’abitino o la catenina della Madonna 
4, ecc.

Quando si dice loro che una tale devozione è pura illusione diabolica e pericolosa
presunzione che può rovinarli, non lo vogliono credere. Rispondono che Dio
è buono e misericordioso, e che non ci ha creati per dannarci; che non c’è
uomo che non pecchi; che non morranno senza confessarsi; che basta un buon peccavi
– ho peccato! 
5 pronunciato in punto di
morte; e, inoltre, che sono devoti della Vergine, ne portano lo Scapolare, recitano
ogni giorno in suo onore in modo incensurabile e senza ostentazione sette Pater
e sette Ave, e dicono qualche volta il rosario e l’ufficio della Madonna;
che digiunano, ecc.

A conferma di quanto dicono e per accecarsi maggiormente, ripetono alcuni fatti intesi
o letti nei libri, veri o falsi che siano non importa. Tali fatti attesterebbero
che persone morte in peccato mortale e senza confessione, ma che in vita avevano
detto qualche preghiera o adempiuto qualche pratica in onore di Maria, o furono risuscitate
per confessarsi, o la loro anima rimase miracolosamente nel corpo sino a confessione
avvenuta o, in punto di morte, ottennero da Dio la contrizione, il perdono e la salvezza,
per misericordiosa intercessione di Maria. La stessa cosa sperano per se stessi.



[98] Nulla, nel cristianesimo, è più condannabile di questa diabolica
presunzione. E in realtà, chi potrebbe dire con animo sincero di voler bene
e onorare la Vergine santa, se con il peccato colpisce, trafigge, mette in croce
e oltraggia senza pietà Gesù Cristo, suo Figlio? Se Maria si facesse
un dovere di salvare con la sua misericordia questa sorta di persone, autorizzerebbe
questo peccato, aiuterebbe a crocifiggere e oltraggiare suo Figlio. Ma chi osa pensare
una cosa del genere?



[99] Affermo che un simile abuso della devozione al la Vergine santa – devozione
che, dopo quella a Nostro Signore nel SS. Sacramento, è la più santa
e la più solida di tutte – costituisce un orribile sacrilegio: il più
grande e il meno perdonabile dopo quello della Comunione ricevuta indegnamente. Affermo
che per essere veri devoti della Vergine santa non è assolutamente necessario
essere così santi da evitare ogni peccato, per quanto ciò sia desiderabile;
ma occorre almeno – si noti bene quanto sto per dire -:



1. essere sinceramente risoluti ad evitare almeno ogni peccato mortale. Esso offende
tanto la Madre quanto il Figlio;

2. sforzarsi di non commettere peccati;

3. iscriversi alle confraternite, recitare la corona, il santo rosario o altre preghiere,
digiunare il sabato, ecc.



[100] Tutto questo è meravigliosamente utile alla conversione di un peccatore
anche indurito. Se il mio lettore fosse uno di questi – sino ad avere un piede
sull’abisso – io gli consiglio queste buone opere, a condizione che le compia
non già per rimanersene tranquillo nello stato di peccato, nonostante i rimorsi
della coscienza, l’esempio di Gesù Cristo e dei santi, e le massime del santo
Vangelo, ma per ottenere da Dio, mediante l’intercessione della Vergine santa, la
grazia della contrizione e del perdono dei peccati, e la vittoria sulle proprie cattive
abitudini.



5. I devoti incostanti



[101] I devoti incostanti sono coloro che sono devoti della Vergine santa
soltanto ad intervalli e secondo il capriccio. Ora sono fervorosi ed ora tiepidi;
ora sembrano pronti ad intraprendere qualsiasi cosa per servirla e, pochi istanti
dopo, non sono più gli stessi; oggi abbracciano ogni sorta di devozione alla
Vergine santa e danno il loro nome alle sue confraternite, domani non ne osservano
fedelmente le norme.

Cambiano come la luna 
6 e Maria se li mette, con
questa, sotto i piedi 
7, perché sono instabili
e per nulla meritevoli d’aver posto tra i servi di questa Vergine fedele che si distinguono
per fedeltà e costanza.

Anziché caricarsi di tante preghiere e pratiche di devozione, è meglio
compierne poche con amore e fedeltà, mal grado il mondo, il demonio e la carne.



6. I devoti ipocriti



[102] Ci sono ancora falsi devoti della Vergine santa: i devoti ipocriti.
Nascondono i loro peccati e le loro malvagie abitudini sotto il manto di questa
Vergine fedele, per apparire agli occhi degli altri diversi da quello che sono.



7. I devoti interessati



[103] I devoti interessati, infine, sono quelli che ricorrono alla Vergine
santa solo per vincere processi, evitare pericoli, guarire dalle malattie o per altre
necessità del genere. Senza queste necessità, la dimenticherebbero.
Gli uni e gli altri sono falsi devoti, e non hanno valore davanti a Dio e alla sua
santa Madre.



[104] Stiamo dunque bene attenti a non collocarci:



– tra i devoti critici, che non credono a nulla e criticano tutto;

– tra i devoti scrupolosi, che hanno paura di essere troppo devoti della Vergine
santa per non mancare di rispetto a Gesù Cristo;

– tra i devoti esteriori, che fanno consistere tutta la loro devozione in
pratiche esterne;

– tra i devoti presuntuosi, che con il pretesto della loro falsa devozione
a Maria, ristagnano nel peccato;

– tra i devoti incostanti, che, per leggerezza, cambiano le loro pratiche
di pietà, o le abbandonano totalmente alla minima tentazione;

– tra i devoti ipocriti, che si iscrivono alle confraternite e portano le
livree della Vergine, per farsi credere buoni;

– e, infine, tra i devoti interessati, che ricorrono alla Vergine santa solo
per essere liberati dai mali del corpo e per ottenere dei beni temporali.


NOTE


1
Il Montfort difende la religiosità popolare, che però bisogna liberare
da elementi meno puri, fondarla sulla verità e aprirla all’impegno evangelico.
«…Guidata e sostenuta e, se è il caso, purificata per l’azione costante
dei pastori, e esercitata ogni giorno nella vita del popolo, la pietà popolare
è veramente la pietà dei poveri e dei semplici (Paolo VI,
Evangelii nuntiandi, n. 48). E il modo con il quale questi prediletti del
Signore vivono e traducono nei loro atteggiamenti umani e in tutte le dimensioni
della vita il mistero della fede che hanno ricevuto» (GIOVANNI PAOLO II, Omelia
nella Basilica di Nostra Signora di Zapopan, 30.1.1979).



2 Questi devoti richiamano giustamente il primato di Cristo, ma
hanno il torto di opporre al culto di Cristo la devozione a Maria, che è una
via per giungere ad una intima comunione con lui.



3 Lc 1,42.



4 Il Montfort fa eco a un celebre passo di Pascal: «Veramente,
Padre, so che le devozioni alla Vergine sono un mezzo potente per la salvezza e che
anche le più piccole sono di grande merito quando partono da un movimento
di fede e di carità, come nei santi che le hanno praticate. Ma dare ad intendere
a coloro che ne usano senza mutare la loro cattiva vita, che si convertiranno in
morte o che Dio magari li risusciterà, mi sembra che sia più atto a
trattenere i peccatori nei loro disordini, con la falsa pace che proviene da questa
fiducia temeraria, che non a ritirarneli per mezzo di una vera conversione, la quale
si ottiene solo dalla grazia» (PASCAL, IX Provinciale) . Il celebre
filosofo prosegue con ironia contro le devozioni proposte dal p. Du&nbspBarry,
s.j., nel libro Il Paradiso aperto a Filagia, che il Montfort indicherà più
innanzi.



5 Cf 2 Sam 12,13.



6 «Lo stolto muta come la luna» (Sir 27,12).




7 «Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi
piedi
» (Ap 12,1).











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