Preghiere varie

Alla Beata Vergine
Maria, dopo la Confessione, prima e dopo la S. Comunione, preghiere varie













Alla
Beata Vergine Maria

Dopo la Confessione

Prima della
S. Comunione

Dopo la S. Comunione


Preghiere varie




Alla
Beata Sempre Vergine Maria






Castissima
Vergine Maria

(S. Geltrude)



Castissima Vergine Maria,
per quella innocentissima purità con la quale hai preparato al Figlio di Dio
una gradita dimora nel tuo seno verginale, fa’ che per le tue preghiere io meriti
di essere purificato da ogni macchia. Umilissima Vergine Maria, per quella profondissima
umiltà con la quale hai meritato di essere esaltata al di sopra degli Angeli
e dei Santi, fa’ che tutte le mie negligenze siano riparate dalle tue preghiere.
Amabilissima Vergine Maria, per quell’amore inestimabile che tanto intimamente ti
ha unito a Dio, fa’ che per le tue preghiere io ottenga l’abbondanza di ogni virtù.
Amen.



A Maria

(prima dello studio)



Sotto il vostro patrocinio,
ed invocato il mistero della vostra Imm. Concezione, o Madre dolcissima, io intendo
proseguire i miei studi e lavori letterari, coi quali protesto di avere in mira questo
principio al fine di lavorare per propagare, per quanto meglio potrò, l’onore
di Dio ed il vostro culto. Vi prego adunque, Madre amorosissima sede della Sapienza,
di favorire benignamente i miei lavori. Io poi come di dovere, piamente e di buon
cuore prometto, che quanto di buono mi succederà, tutto lo reputerò
ricevuto dalla vostra intercessione presso Dio. Cosi sia.
Sub patrocinio tuo, Mater
dulcissima et invocato Immaculatae Conceptionis tuae mysterio, studia mea laboresque
litterarios prosequi volo, quibus me protestor hunc maxime ob finem incumbere, ut
melius divino honori tuoque cultui propagando inserviam. Oro te igitur, Mater amatissima,
Sedes Sapientiae, ut laboribus meis benigne faveas. Ego vero, quod justum est, pie
libenterque promitto quidquid boni mihi inde successerit, id me tuae apud Deum intercessioni,
totum acceptum relaturum.

Amen.




O
Maria, Vergine e Madre

(dopo la S.Comunione)





O Maria, Vergine e Madre santissima,
ecco che io ho ricevuto il tuo dilettissimo Figlio che tu concepisti nell’immacolato
tuo seno, generasti, allattasti e stringesti con soavissimi amplessi. Ecco che Colui,
la cui vista ti allietava e formava tutte le tue delizie, io umilmente ed affettuosamente
te lo presento da stringere fra le tue braccia, da amare con il tuo cuore, e da offrire
alla SS. Trinità in supremo culto di adorazione, ad onore e gloria di te medesima
e per le mie necessità e di quelli di tutto il mondo. Ti prego dunque, o Maria,
d’impetrarmi il perdono di tutti i peccati miei, un’abbondante grazia di servire
il tuo Figlio d’or innanzi con maggior fedeltà, e, infine, la grazia della
perseveranza finale, affinché possa lodarlo insieme a Te per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
O Maria, Virgo et Mater sanctissima,
ecce suscépi dilectissimum Fílium tuum, quem immaculato útero
tuo concepisti, genuisti, lactásti, atque suavíssimis ampléxibus
strinxisti. Ecce, cuius aspéctu lætabáris et ómnibus deliciis
replebáris, illum ipsum tibi humíliter et amánter repraesénto
et óffero tuis brácchiis constringéndum, tuo corde amándum,
sanctissimáeque Trinitáti in suprémum latriæ cultum, pro
tui ipsíus honóre et glória et pro meis totiúsque mundi
necessitátibus, offeréndum. Rogo ergo te, piíssima Mater, ímpetra
mihi véniam ómnium peccatórum meórum, uberémque
grátiam ipsi deinceps fidélius serviéndi, ac dénique
grátiam finalem, et eum tecum laudáre possim per ómnia sæcula
sæculórum. Amen.





Preghiera di
un anziano



Benedetti quelli che mi guardano
con simpatia. Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco. Benedetti
quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità. Benedetti quelli
che stringono con calore le mie mani tremanti. Benedetti quelli che si intessano
della mia lontana giovinezza. Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i
miei discorsi già tante volte ripetuti. Benedetti quelli che comprendono il
mio bisogno di affetto. Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo.
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine. Benedetti quelli che mi sono
vicini nella sofferenza. Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia
vita. Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio. Quando entrerò
nella vita eterna mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù Cristo.





Dopo
la S. Confessione






Cancella
i peccati

(S. Geltrude)



O amabilissimo Gesù,
per il Tuo udito benedetto, sempre aperto ai pentiti, cancella le iniquità
da me commesse con l’udito.

Per la vivificante potenza delle parole sì dolci della tua bocca benedetta,
cancella i peccati dalla mia lingua maldicente.

Per la perfezione delle tue opere, per le piaghe delle tue mani, cancella i peccati
dalle mie mani colpevoli.

Per la dolorosa fatica dei tuoi piedi benedetti e per le loro piaghe così
crudeli, cancella le impurità contratte con le mie colpe.

Per la purità d’intenzione che santificò tutti i tuoi pensieri, per
l’amore infiammato del tuo divin Cuore, cancella tutte le iniquità dei miei
pensieri e del mio cuore perverso.

Per la nobile innocenza e per la santità infinita della tua vita, purifica
la mia vita contaminata dall’infezione del peccato.

Lavandole nel tuo preziosissimo Sangue, purifica e distruggi tutte le macchie del
mio cuore e dell’anima mia affinché per i meriti tuoi santissimi, io sia puro
ai tuoi occhi e meriti di osservare per l’avvenire, con cuore mondo, tutti i tuoi
comandamenti. Amen.




Continuerei
a sperare in Te

(S. Claudio La Colombiere )




Signore, ecco davanti a Te
un’anima, che si trova in questo mondo per sperimentare la tua meravigliosa misericordia
e farla risplendere al cospetto del cielo e della terra. Gli altri Ti rendano pure
gloria dimostrando, con la loro fedeltà e la loro costanza, quanto è
potente la tua grazia e quanto Tu sei dolce e generoso verso coloro che ti sono fedeli;
io, da parte mia, ti darò gloria col far conoscere a tutti quanto sei buono
con i peccatori. A tutti dirò che la tua misericordia è tanto al di
sopra di ogni umana malizia, che nessuna cattiveria avrà il potere di stancarla;
che nessuna ricaduta, per vergognosa e grave che sia, dovrà indurre il peccatore
a disperare del tuo perdono. Sì, amabile Redentore, Ti ho gravemente offeso,
ma Ti ingiurierei ancora più pesantemente, se pensassi che non sei abbastanza
buono da darmi il tuo perdono. Il tuo e mio nemico, invano, ogni giorno, mi tende
nuove insidie; mi potrà far perdere tutto, ma non la speranza nella tua misericordia.
Anche se fossi ricaduto cento volte e le mie colpe fossero cento volte più
terribili di quel che sono, continuerei a sperare in Te.





Prima
della S. Comunione






Brucia,
consuma

(S. Francesco di Sales)



Mio Dio, vieni nell’anima
mia a santificarla; Mio Dio, vieni nel mio cuore a purificarlo; Mio Dio, entra nel
mio corpo a custodirlo e non mi separare mai dal tuo amore.

Brucia, consuma tutto ciò che, dentro di me, vedi indegno della tua presenza;
e che possa opporre qualche ostacolo alla tua grazia e al tuo amore.

O Manna celeste fa’ che io ti gusti e trovi tanto insipidi tutti i piaceri del mondo.


Come
l’infermo al medico




Onnipotente, eterno Iddio,
ecco che mi accosto al sacramento dell’unigenito Figlio tuo, Signor nostro Gesù
Cristo: mi accosto come l’infermo al medico che gli ridona la vita, come l’immondo
alla fonte della misericordia, come il cieco alla luce dello splendore eterno, come
il povero e il bisognoso al Signore del cielo e della terra. Prego dunque la tua
grande e immensa generosità perché ti degni di curare il mio male,
di lavare le mie macchie, di arricchire la mia povertà, di vestire la mia
nudità, affinché riceva il pane degli Angeli, il Re dei re, il Signore
dei signori con tanta riverenza ed umiltà, con tanta contrizione e devozione,
con tanta purità e fede, con tali propositi e buone intenzioni, quanto occorre
alla salute dell’anima mia.
Omnipotens sempiterne Deus,
ecce accedo ad sacramentum unigeniti Fílii tui, Domini nostri Iesu Christi;
accedo tamquam infirmus ad medicum vitæ, immundus ad fontem misericordiae,
cæcus ad lumen claritatisaeternæ, pauper et egenus ad Dominum cæli
et terræ.Rogo ergo immensæ largitatis tuæ abundantiam, quatenus
meam curare digneris infirmitatem, lavare fæditatem, illuminare cæcitatem,
ditare paupertatem, vestire nuditatem; ut panem Angelorum, Regem regum et Dominum
dominantium, tanta suscipiam reverentia et humilitate, tanta contritione et devotione,
tanta puritate et fide, tali proposito et intentione, sicut expedit saluti animæ
meæ.
Dammi, ti prego, di ricevere
non solo il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, ma anche la grazia e la
virtù del sacramento. O mitissimo Iddio, concedimi di ricevere il Corpo dell’unigenito
Figlio tuo e Signore nostro Gesù Cristo, che nacque dalla Vergine Maria, in
modo che meriti di essere incorporato al suo mistico Corpo, e di essere annoverato
fra le membra di lui. O amatissimo Padre, concedimi di contemplare finalmente a viso
aperto per l’eternità, il diletto Figlio tuo, che intendo ricevere ora nel
mio terrestre cammino, sotto i veli del mistero. Colui che vive e regna con Te nell’unità
dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Da mihi, quaeso, Dominici
Corporis et Sanguinis non solum suscipere Sacramentum, sed etiam rem et virutem sacramenti.

O mitissime Deus, da mihi Corpus unigeniti Filii tui, Domini nostri Iesu Christi,
quod traxit de Virgine Maria, sic suscipere, ut corpori suo mistico merear incorporari,
et inter eius membra connumerari.O amantissime Pater, concede mihi dilectum Filium
tuum, quem nunc velatum in via suscipere propono, revelata tandem facie perpetuo
contemplari. Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
sæcula sæculorum. Amen.



Dammi
Te stesso e mi basta

(Imitazione di Cristo)



Ecco, io vengo a Te, Signore,
perché in Te è tutto quello che posso e debbo desiderare; Tu sei la
mia salvezza e la mia redenzione, la mia speranza e la mia forza, il mio onore e
la mia gloria. L’anima mia desidera riceverti, il mio cuore desidera essere unito
a Te. Dammi Te stesso, e mi basta. Poiché senza di Te nessuna consolazione
può avere valore. Tu sei infatti il soave ristoro dell’anima, e chi ti avrà
ricevuto degnamente, sarà partecipe ed erede della gloria eterna. Mi sei tanto
necessario: così spesso cado in colpa, così presto m’intorpidisco e
manco ai miei doveri, e solo accostandomi frequentemente a ricevere il tuo Corpo,
posso rinnovarmi, purificarmi, riaccendere il mio fervore.



Orazione
attribuita a S. Ambrogio



Peccatore qual sono, non contando
affatto sui miei meriti, ma solo confidando nella tua misericordia e bontà,
tremo e mi vergogno nell’accostarmi alla mensa del tuo convito dolcissimo, o mio
buon Signore Gesù Cristo. Ho infatti il cuore e il corpo macchiati di molti
peccati, la mente e la bocca non cautamente custodite. Perciò, o Dio misericordioso,
o Maestà tremenda, io misero fra tante angustie, ricorro a te, fonte di misericordia;
vengo a te per essere sanato, mi rifugio sotto la tua protezione; e poiché
non posso sostenerti come giudice, ti scongiuro di essermi salvatore. O Dio, a te
mostro le mie piaghe e apro il mio rossore. So che i miei peccati sono molti e grandi,
e ne temo. Spero nella tua misericordia che non ha limite. Signore Gesù Cristo,
Re eterno, Dio e Uomo, crocifisso per l’uomo, guardami con occhio benigno. Esaudisci
me pieno di fiducia in te; abbi pietà di me colmo di miseria e di peccato:
tu che non lascerai mai inaridire la sorgente della misericordia. Salve, vittima
salutare, offerta sul patibolo della croce, per me e per tutta l’umanità.
Salve, Sangue nobile e prezioso, che zampilli dalle piaghe del mio Signore Gesù
Cristo crocifisso e sei lavacro dei peccati del mondo intero. Ricordati, o Signore,
della tua creatura, che ricomprasti con il tuo Sangue. Mi pento di aver peccato,
desidero riparare tutto il male. Togli da me, Padre clementissimo, tutte le mie iniquità,
affinché, purificato nella mente e nel corpo, sia degno di gustare il Santo
dei Santi. E concedi che la santa Comunione del Corpo e del Sangue tuo, che io intendo
ricevere, sia perdono dei miei peccati, perfetta purificazione dei miei delitti,
fuga dei cattivi pensieri e rigenerazione dei buoni sentimenti, fonte efficace delle
buone opere e fermissima tutela del corpo e dell’anima contro le insidie dei miei
nemici. Amen.
Ad mensam dulcissimi convivii
tui, pie Domine Iesu Christe, ego peccator de propriis meis meritis nihil præsumens,
sed de tua confidens misericordia et bonitate, accedere vereor et contremisco.Nam
cor et corpus habeo multis criminibus maculatum, mentem et linguam non caute custoditam.
Ergo, o pia Deitas, o tremenda maiestas, ego miser, inter angustias deprehensus,
ad te fontem misericordiæ recurro, ad te festino sanandus, sub tuam protectionem
fugio; et, quem Iudicem sustinere nequeo, Salvatorem habere suspiro. Tibi, Domine,
plagas meas ostendo, tibi verecundiam meam detego. Scio peccata mea multa et magna,
pro quibus timeo: spero in miseri-cordias tuas, quarum non est numerus. Respice ergo
in me oculis misericordiæ tuæ, Domine Iesu Christe, Rex aeterne, Deus
et homo, crucifixus propter hominem. Exaudi me sperantem in te: miserere mei pleni
miseriis et peccatis, tu qui fontem miserationis nunquam manare cessabis. Salve,
salutaris victima, pro me et omni humano genere in patibulo crucis oblata.Salve,
nobilis et pretiose Sanguis, de vulneribus crucifixi Domini mei Iesu Christi profluens,
et peccata totius mundi abluens. Recordare, Domine, creaturæ tuæ, quam
tuo Sanguine redemisti. Poenitet me peccasse, cupio emendare quod feci. Aufer ergo
a me, clementissime Pater, omnes iniquitates et peccata mea; ut, purificatus mente
et corpore, digne degustare merear Sancta sanctorum. Et concede, ut hæc sancta
prælibatio Corporis et Sanguinis tui, quam ego indlgnus su-mere intendo, sit
peccatorum meorum remissio, sit delictorum perfecta purgatio, sit turpium cogitationum
effugatio ac bonorum sensuum regeneratio, operumque tibi placentium salubris efficacia,
animæ quoque et corporis contra inimicorum meorum insidias firmissima tuitio.
Amen.





Dopo
la S. Comunione






Orazione
di S. Tommaso



Ti ringrazio, o Signore santo,
Padre onnipotente, Dio eterno, che senza alcun merito, ma per sola degnazione della
tua misericordia, ti sei degnato di saziare me peccatore, tuo servo indegno, col
prezioso corpo e sangue del tuo Figlio, Signor nostro, Gesù Cristo. E prego
che questa santa comunione non mi sia imputata come delitto degno di pena, ma sia
intercessione salutare di perdono. Mi sia armatura di fede e scudo di buona volontà.
Sia la fine dei miei vizi, lo sterminio della concupiscenza e della libidine, sia
aumento di carità e pazienza, di umiltà e disobbedienza, e di tutte
le virtù; sia incrollabile difesa contro le insidie dei nemici, tanto visibili
che invisibili, sia perfetto annientamento dei moti carnali e spirituali; sia ferma
adesione a te, Dio uno e vero, e felice compimento del mio fine. Ti prego ancora
di degnarti di condurre me peccatore a quell’ineffabile banchetto dove tu col Figlio
e lo Spirito Santo sei ai tuoi santi luce vera, sazietà completa, gioia eterna
e consumata e felicità perfetta. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen
Gratias tibi ago, Domine,
sancte Pater, omnipotens aeterne Deus, qui me peccatorem, indignum famulum tuum,
nullis meis meritis, sed sola dignatione misericordiæ tuæ satiare dignatus
es pretioso Corpore et Sanguine Filli tui, Domini nostri Iesu Chrisi. Et precor,
ut hæc sancta communio non sit mihi reatus ad poenam, sed intercessio salutaris
ad veniam. Sit mihi armatura fidei et scutum bonæ voluntatis. Sit vitiorum
meorum evacuatio, concupiscentiæ et libidinis exterminatio, caritatis et patientiæ,
humilitatis et obedientiæ, omniumque virtutum augmentatio; contra insidias
inimicorum omnium, tam visibilium quam invisibilium, firma defensio; motum meorum,
tam carnalium quam spiritualium, perfecta quietatio; in te uno ac vero deo firma
adhæsio; atque finis mei felix consummatio. Et precor te, ut ad illud ineffabile
convivium me peccatorem perducere digneris, ubi tu cum Filio tuo et Spiritu Sancto
Sanctis tuis es lux vera, satietas plena, gaudium sempiternum, iucunditas consummata
et felicitas perfecta. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen



Transfige

(S. Bonaventura)



Trafiggi, o dolcissimo Gesù,
le profondità della mia anima con la soavissima e salutare ferita del tuo
amore, infondendovi un’autentica, serena, apostolica carità, di modo che arda
e si sciolga solo e sempre per amore e desiderio di Te; Te desideri e quasi muoia
nelle tue dimore, non cerchi altro che dissolversi ed essere con Te. Concedi che
la mia anima sia assetata di Te, del pane degli angeli, della refezione dei santi,
del nostro pane quotidiano, soprasostanziale, che ha in se ogni dolcezza; che il
mio cuore abbia sempre sete e si nutra di Te, dove gli angeli desiderano fissare
lo sguardo, e i reconditi della mia anima siano ricolmati dalla dolcezza della tua
percezione; sia il mio cuore sempre assetato di Te, fonte della vita, fonte della
sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, rigoglio della casa di Dio. Te
sempre ambisca, Te cerchi, Te trovi, a Te protenda, a Te sopraggiunga, Te mediti,
di Te parli, e tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione,
con amore e consolazione, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla
fine; perché Tu solo sia sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza,
il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità,
la mia pace, la mia soavità, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione,
il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia parte di eredità, il
mio possesso, il mio tesoro, a cui siano sempre fissati, saldi ed inamovibili, la
mai anima e il mio cuore. Amen.
Transfige, dulcissime Domine
Iesu, medullas et viscera animæ meæ suavissimo ac saluberrimo amoris
tui vulnere, vera serenaque et apostolica sanctissima caritate, ut langueat et liquefiat
anima mea solo semper amore et desiderio tui; te concupiscat et deficiat in atria
tua, cupiat dissolvi et esse tecum. Da, ut anima mea te esuriat, panem Angelorum,
refectionem animarum sanctarum, panem nostrum cotidianum, supersubstantialem, habentem
omnem dulcedinem et saporem et omne delectamentum suavitatis. Te, in quem desiderant
Angeli prospicere, semper esuriat et comedat cor meum, et dulcedine saporis tui repleantur
viscera animæ meæ; te semper sitiat fontem vitæ, fontem sapientiæ
et scientiæ, fontemaeterni luminis, torrentem volupta tis, ubertatem domus
Dei. Te semper ambiat, te quærat, te inveniat, ad te tendat, ad te perveniat,
te meditetur, te loquatur, et omnia operetur in laudem et gloriam nomi-nis tui, cum
humilitate et discretione, cum dilectione et delectatione, cum facilitate et affectu,
cum perseverantia usque in finem; ut tu sis solus semper spes mea, tota fiducia mea,
divitiæ meæ, delectatio mea, iucunditas mea, gaudium meum, quies et tranquillitas
mea, pax mea, suavitas mea, odor meus, dulcedo mea, cibus meus, refectio mea, refugium
meum, auxilium meum, sapientia mea, portio mea, possessio mea, thesaurus meus, in
quo fixa et firma et immobiliter semper sit radicata mens mea et cor meum. Amen.





Preghiere
Varie







Amami
come sei!



Parole incoraggianti di Gesù
all’anima:



«Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze
e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti
dico lo stesso: “Dammi il tuo cuore, amami come sei!”

Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all’amore, non amerai mai. Anche
se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle
colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami
come sei.

In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell’aridità,
nella fedeltà o nell’infedeltà, amami come sei.

Voglio l’amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai
mai. Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza,
di nobiltà e di amore? Non sono Io l’Onnipotente? E se mi piace lasciare nel
nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono
Io padrone del mio amore?

Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti,
ma per ora ti amo come sei… e desidero che tu faccia lo stesso; Io voglio vedere
dai bassifondi della miseria salire l’amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo
l’amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un
gran grido: «Gesù ti amo».

Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza,
né del tuo talento. Una cosa sola m’importa, di vederti lavorare con amore.
Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole
che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto
destinarti a grandi cose; no. Sarai il servo inutile; ti prenderò persino
il poco che hai…, perché ti ho creato soltanto per l’amore. Oggi sto alla
porta del tuo cuore come un mendicante, Io il Re dei Re! Busso e aspetto, affrettati
ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza,
moriresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare
di me e mancare di fiducia.. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della
notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore.
Conto su di te per darmi gioia. Non ti preoccupare di non possedere virtù;
ti darò le mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato
l’amore, ti darò di saper amare al di la di quanto puoi sognare. Ma ricordati…
amami come sei!

Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal Suo cuore così puro.
Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore,
non mi ameresti mai… Va…».



Dammi
la grazia di non aver paura di Te




Signore, che ti sei degnato
di chiamarmi sulla via stretta che conduce alla vita, dammi la grazia di non distrarmi,
di non cercar diversivi, di non aver paura di Te, di non difendermi, di non bloccarmi,
di non resisterti, di non oppormi, di non respingerti. Ma di desiderare il tuo disegno
di amore, di ottenerlo di gioirne, di realizzarlo, di preferirlo a tutto, di perseverare
sino alla fine, di essertene riconoscente per l’eternità, insieme con Maria.
Amen.



Dammi,
Signore

(Imitazione di Cristo)



Dammi, Signore, la grazia
di sapere ciò che è da sapersi, di amare ciò che è da
amarsi, di lodare ciò che sommamente Ti piace, di stimare ciò che per
Te è prezioso di biasimare ciò che è spregevole ai tuoi occhi.
Fa’ che io giudichi secondo verità le cose sensibili e le cose spirituali;
e soprattutto che io cerchi sempre di piacere alla tua santa volontà.




Gesù
l’unico Amico

(S. Claudio La Colombière)




Gesù, sei Tu, il solo
e vero Amico; Tu non solo partecipi a ogni mia sofferenza, ma la prendi addirittura
su di Te e conosci il segreto per mutarmela in gioia. Tu mi ascolti con bontà
e quando ti racconto le mie amarezze non manchi di addolcirle. Ti trovo dappertutto,
non ti allontani mai e se sono costretto a cambiare residenza, Ti trovo dovunque
io vada. Non soffri la noia nell’ascoltarmi; non ti stanchi mai di farmi del bene.
Se ti amo, sono sicuro di essere riamato; non hai bisogno dei miei beni, né
ti impoverisci a darmi i tuoi. Anche se sono un pover uomo, nessuno (nobile, intelligente
o santo che sia) potrà rubarmi la tua amicizia. La stessa morte, che divide
tutti gli amici, mi riunirà a Te. Tutte le avversità dell’età
o del caso, non riusciranno mai ad allontanarmi da Te; anzi al rovescio, non godrò
mai tanto pienamente della tua presenza e Tu non mi sarai mai tanto vicino, quanto
il momento, nel quale tutto sembrerà cospirare contro di me.



Gesù
la mia forza

(S. Claudio La Colombière)




Sì, mio Dio, tu sarai
la mia forza, la mia guida, il mio direttore, il mio consigliere, la mia pazienza,
la mia scienza, la mia pace, la mia giustizia, la mia prudenza. A Te ricorrerò
nelle tentazioni, nelle aridità, nelle contrarietà, nei timori. Non
voglio più temere nulla, né gli inganni e i raggiri del demonio, né
la mia debolezza, perché Tu sarai la mia forza nelle prove; e mi prometti
di esserlo in proporzione della mia confidenza. Ma ciò che è meraviglioso
è che, nell’istante in cui mi metti in questa condizione, insieme ad essa
mi dai questa stessa confidenza. Che Tu possa essere eternamente lodato e amato da
tutte le cose create, o amabile Signore. Che cosa diventerei io se Tu non fossi la
mia forza? E siccome Lo sei, come mi assicuri, che cosa non potrò fare con
essa per la tua gloria? «Tutto posso in Colui che mi dà la forza»
(Fil. 4, 13). Tu sei sempre in me e io in Te, dunque in qualsiasi luogo mi trovi,
qualsiasi pericolo o nemico mi minacci, io ho sempre con me la mia forza. Mi basta
questa certezza per dissipare, in un attimo, tutte le mie angustie e far fronte a
certi rigurgiti di natura, che delle volte, si ridesta tanto vigorosa da non riuscire
a fare a meno di temere per la mia perseveranza e di sgomentarmi al pensiero della
perfezione, alla quale, Signore, mi hai chiamato.



Litanie
dell’umiltà



Sua Eminenza il cardinale
Merry del Val (segretario di stato di S. Pio X) le recitava ogni giorno dopo la celebrazione
della santa Messa.




· Gesù! Mite ed umile di cuore, esauditemi.

· Dal desiderio di essere stimato, liberatemi, Gesù.

· Dal desiderio di essere amato, liberatemi, Gesù.

· Dal desiderio di essere esaltato, liberatemi, Gesù.

· Dal desiderio di essere onorato, liberatemi, Gesù.

· Dal desiderio di essere lodato, liberatemi, Gesù.

· Dal desiderio di essere preferito agli altri, liberatemi, Gesù.

· Dal desiderio di essere consultato, liberatemi Gesù.

· Dal desiderio di essere approvato, liberatemi, Gesù.

· Dal timore di essere umiliato, liberatemi, Gesù.

· Dal timore di essere disprezzato, liberatemi, Gesù.

· Dal timore di soffrire ripulse, liberatemi, Gesù.

· Dal timore di essere calunniato, liberatemi, Gesù.

· Dal timore di essere dimenticato, liberatemi, Gesù.

· Dal timore di essere preso in ridicolo , liberatemi, Gesù.

· Dal timore di essere ingiuriato, liberatemi, Gesù.

· Dal timore di essere sospettato, liberatemi, Gesù.

· Che gli altri siano amati più di me, Gesù, datemi la grazia
di desiderarlo!

· Che gli altri siano stimati più di me, Gesù, datemi la grazia
di desiderarlo!

· Che gli altri possano crescere nell’opinione del mondo e che io possa diminuire,
Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!

· Che gli altri possano essere prescelti ed io messo in disparte, Gesù,
datemi la grazia di desiderarlo!

· Che gli altri possano essere lodati ed io dimenticato, Gesù, datemi
la grazia di desiderarlo!

· Che gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosa, Gesù, datemi
la grazia di desiderarlo!

· Che gli altri possano essere più santi di me, purché io divenga
santo in quanto posso, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!



Noverim
me, noverim te

(S. Agostino)



Signore Gesù, conoscermi,
conoscerti, non desiderare che te. Odiarmi e amarti; agire solo per amor tuo, diminuire
perché tu cresca! Non pensare che a te, morire a me stesso per vivere in te.
Qualunque cosa accada, riceverla da te Rinunciare a me per seguirti, e desiderare
di seguirti sempre. Fuggirmi, rifugiarmi in te, per essere da te difeso. Temere per
me e temerti, per aver posto fra i tuoi eletti. Diffidare di me, fidarmi solo di
te, voler obbedire per te; non attaccarmi che a te, esser povero per amor tuo. Guardami,
e ti amerò; chiamami perché ti veda e di te goda eternamente. Amen!
Domine Iesu, noverim me, noverim
te, Nec aliquid cupiam nisi te. Oderim me, et amem te, Omnia agam propter te. Humiliem
me, exaltem te. Nihil cogitem nisi te, Mortificem me et vivam in te. Quæcumque
eveniant, accipiam a te. Persequar me, sequar te, Semperque optem sequi te. Fugiam
me, confugiam ad te, Ut merear defendi a te. Timeam mihi, timeam te, Ut sim inter
electos a te. Diffidam mihi, fidam in te. Oboedire velim propter te. Ad nihil afficiar
nisi ad te, Et pauper sim propter te. Aspice me, ut diligam te. Voca me, ut videam
te Et in aeternum fruar te. Amen.



O
cuore nobilissimo

(Giovanni di Landsperger)




O Cuore nobilissimo, ottimo
e mitissimo del mio più fedele amico Gesù, mio Signore e mio Dio, Ti
supplico, attira a Te e brucia il mio cuore i miei pensieri, i miei sentimenti, le
forze della mia anima e del mio corpo.

Consuma tutto ciò che io sono, tutto ciò che io posso secondo il tuo
volere, per la tua gloria.



Per
gli agonizzanti



Clementissimo Gesù,
amante delle anime, per l’agonia del tuo santissimo Cuore e per i dolori della tua
Madre immacolata, lava nel tuo Sangue i peccatori di tutto il mondo che si trovano
ora in agonia e che oggi passeranno all’altra vita.



Per
ottenere la generosità

(S. Ignazio di Loyola)



Signore Gesù, mio Capo
e mio Re, insegnami a essere generoso, a servirti come meriti, a dare senza far calcoli,
a combattere senza preoccupazione di ferite, a lavorare senza cercare riposo, a prodigarmi
senza aspettare altra ricompensa che quella di sapere di aver fatto la tua santa
volontà.



Preghiera
semplice

(S. Francesco)



Signore, fa’ di me uno strumento
della tua pace. Dove c’è odio, fa’ che io diffonda l’amore; Dove c’è
offesa, fa’ che io porti il perdono; Dove c’è discordia, fa’ che io porti
l’unione; Dove c’è errore, fa’ che io porti la verità; Dove c’è
dubbio, fa’ che io porti la fede; Dove c’è disperazione, fa’ che io porti
la speranza; Dove sono le tenebre, fa’ che io porti la luce; Dove c’è tristezza,
fa’ che io porti la gioia. O divin Maestro, concedimi d’essere più sollecito
di consolare, che d’essere consolato; Di comprendere, che d’essere compreso; Di amare.
che d’essere amato. Perché: è nel dare che riceviamo; è nel
dimenticare se stessi che si trova comprensione; è nel perdonare che riceviamo
il perdono; è nella morte che risorgiamo alla vita eterna.



Tardi
ti ho amato

(S. Agostino)



Tardi Ti ho amato, Bellezza
tanto antica, eppure tanto nuova. Tardi Ti ho amato. Sì, perché Tu
eri dentro di me; io invece fuori e lì Ti cercavo. Tu eri con me e io non
ero con Te. Mi tenevano lontano da Te le cose da Te create, che sarebbero inesistenti,
se non esistessero in Te. Mi hai chiamato e la tua voce ha vinto la mia sordità.
Mi sei apparso e il tuo splendore ha dissipato la mia cecità. Hai diffuso
la tua fragranza, io l’ho respirata e adesso anelo a Te. Ti ho gustato e ora ho fame
e sete di Te. Mi hai toccato e si è acceso in me il desiderio della tua pace.



(Confessioni, X, 27, 38)



Tra le
braccia della tua misericordia




O Dio, che ci hai creato a
tua immagine e hai voluto che il tuo Figlio morisse per noi, fa’ che viviamo sempre
vigilanti nella preghiera, perché liberi dal peccato nell’ora della morte,
passando da questo mondo a te, possiamo riposare fra le braccia della tua misericordia.



Vivere
e morire nel Tuo amore

(S. Claudio La Colombière)




Signore, Tu sai bene che non
aspiriamo ad altro che a vivere e a morire nel tuo santo amore; alimenta ora questi
nostri desideri come li hai fatti nascere e dona loro quella fermezza e incrollabilità
che noi, data l’incostante mutabilità del nostro cuore, non possiamo riprometterci.
«Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno»
(Salmo 16, 5). Dà forza, Signore, ai miei passi perché non abbiano
a vacillare o smarriscano la strada intrapresa. A Te, Dio Onnipotente, che tieni
sospesa la terra nell’universo,che hai formato i cieli come trono della tua gloria,
non sarà difficile e, oso dire, meno glorioso di dare alla mia anima la stessa
stabilità. Rendimi dunque tetragono a tutte le tentazioni, inespugnabile a
tutti gli assalti dei miei nemici. Stringimi a Te con nodi indissolubili; unisci
la mia alla Tua volontà tanto saldamente che diventi una sola volontà,
in modo che la mia divenga retta, santa, ma soprattutto costante e immutabile come
la Tua. Concedimi, o Dio, di morire nel seno della tua Chiesa, fuori della quale
non c’è salvezza; fa’ che io possa spirare tra le braccia della Croce, dalla
quale sgorga la sorgente E siccome non posso vivere che attraverso Te, fa’ che io
non viva che per Te. Concedimi infine di poter morire nella tua lode e nel tuo amore
e, possibilmente, d’amore per Te. Amen.