Lo scapolare ceruleo

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Lo
scapolare ceruleo

o dell’Immacolata













La Ven. Orsola
Benincasa, fondatrice delle Eremite Teatine piangendo, il 2.2.1617, sulla rovina
dei peccatori, vide la Madonna col Bimbo bianco vestita, ricoperta da un velo ceruleo
e circondata da Vergini vestite allo stesso modo che le disse: «Cessa dal Pianto,
muta i sospiri in dolcissima gioia ed ascolta quantoo sta per dirti Gesù».

Gesù allora le disse che voleva erigesse un eremitaggio ad onore dell’Immacolata,
ove 33 Vergini, vestite come la Madonna, conducessero vita penitente, promettendo
grazie straordinarie, Orsola osò allora domandare le stesse grazie anche per
chi, stando nel mondo, professasse una sincera divozione al’ Immacolata, e, vivendo
castamente secondo il proprio stato, in segno di suddItanza a Maria, portasse l’abito
della Madonna. Gradì Gesù la sua preghiera e le fece vedere una moltitudine
di angeli intenti a spargere ovunque l’abitino ceruleo, accompagnato da grazie copiose
e meravigliose. – È necessaria l’imposizione da a sacerdote autorizzato.







Cenni biografici della Ven. Suor Orsola Benincasa

Fondatrice delle Suore Teatine dell’Immacolata Concezione






Il giorno 20 ottobre
1550 nacque a Napoli Orsola Benincasa, detta “la Teatina Estatica” per
il meraviglioso e quasi continuo dono dell’estasi e dell’intima unione con Dio.

Il Signore, però, la chiamava ad essere madre di anime e perciò a Lei
affidò il compito di essere fondatrice di due famiglie religiose: la Congregazione
e le Romite. Ad esse lasciò anche le Regole che, come affermaella stessa,
furono a Lei donate dalla Vergine, sede dell’Increata Sapienza. Prima di morire,
affidò l’opera ai Padri Teatini e le Suore si Chiamarono Teatine perchè
poste sotto la loro direzione e governo.

La Venerabile Orsola aspirò, durante la sua vita, alla più completa
identificazione a Cristo Crocifisso e Fece dell’Eucarestia Il centro della sua vita.

Volle che le sue figlie imparassero ad unire la vita di lavoro con la contemplazione,
che vivessero allegre “perchè il Signore si deve servire di gioia”
e, inoltre, che tenessero presente come “UNICA REGOLA : L’AMORE“.

Nutriva una filiale devozione alla SS. Vergine Immacolata e a testimonianza di tale
amore, si impegnava ad imitare le sue virtù, in particolare la carità
e l’umiltà.

Fu venerata da tutta Napoli ed ivi mori, il 20 ottobre 1618.

Le sue Virtu eroiche furono approvate dal Papa Pio VI, il 7 agosto 1793.

Il suo corpo riposa nella Chiesa dell’Immacolata, da Lei voluta, alla sommita del
Monte Santelmo, in Napoli.