Esame circa: SCUOLA: VIRTÙ DA PRATICARE

PRATICA
DELL’ESAME DI COSCIENZA









S.Teresa di Gesù Bambino


Sono
stata buona, oggi? Il Signore è contento di me?… E gli Angeli, mi voleranno
intorno?

(S.Teresina all’età di quattro anni, tutte le sere rivolgeva alla sorella
Paolina questa domanda)




III. ITINERARI DI ESAME PARTICOLARE SULLE VIRTÙ E BUONE ABITUDINI DA ACQUISTARE


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– SCUOLA: VIRTÙ DA PRATICARE



L’educatore religioso, pur avendo abbracciato una vita di tendenza alla perfezione,
trascorre la maggior pane della sua vita nella scuola. Iddio, che non richiede l’impossibile
e dà a ognuno i mezzi necessari e raggiungere il fine, vuole che il campo
della scuola, diventi il campo di apostolato, non solo per la salvezza e la santificazione
delle anime affidate, ma anche per la santificazione degli stessi insegnanti ed educatori.


  • È
    l’insegnamento esplicito di S. G. B. De La Salle: Siate certi che non opererete mai
    così bene la vostra salute, né acquisterete mai tanta perfezione, quanto
    adempiendo bene i doveri del vostro stato, perché lo facciate per conformarvi
    alla volontà di Dio (Raccolta n. 175).

  • Noi
    santifichiamo gli alunni con la preghiera, le istruzioni, la vigilanza e il buon
    esempio (Reg. Com., c. II. F. S. C.). Gli alunni, ci aiutano a santificarci
    con la loro innocenza e semplicità, e col farci praticare le più belle
    virtù cristiane, come lo spirito di fede e di sacrificio, la pazienza, la
    costanza, l’amore di Dio e delle anime.

  • L’opera
    più bella che possiamo esercitare nel secolo in cui viviamo, è l’educazione
    della gioventù. S. CURATO D’ARS.

  • Darei
    volentieri tutti i capolavori di pittura, di scultura, di musica, di poesia, per
    l’educazione di un’anima. FRÈRE JOSEPH d. E. C. Infatti, che cosa resterà
    di tutti i capolavori alla fine del mondo? Solo le anime sono immortali!

  • Quel
    che più colpisce gli alunni, non è tanto il nostro sacrifizio, quanto
    la gioia nel sacrificio. PRAEDEL.

  • Iddio
    ci darà il premio secondo la fatica, l’amore nutrito per le anime; non secondo
    il frutto, non sempre conosciuto, né sempre dipendente da noi.

  • Se volete
    molto ordine, castigate pochissimo. S. G. B. DE LA SALLE.

  • Gli
    educatori amino ciò che piace ai giovani, e i giovani ameranno ciò
    che piace agli educatori. S. GIOVANNI BOSCO.

  • Gli
    alunni, anche grandi, si affezionano profondamente, trattandoli con cuore, delicatezza,
    abnegazione. FRERE JOSEPH d. È. C.

  • Qui
    ad justitiam erudiunt multos, quasi stellae in perpetuas aeternitates fulgebunt (Dan
    12, 3). Quelli che insegnano a molti la giustizia, rifulgeranno come stelle nell’eternità
    senza fine.

I
ESERCIZIO

1. Ho
preparato tutte le mie lezioni, e specialmente quella di Religione, preordinato e
corretto i compiti?

2. Sono incorso in quelle deplorevoli variazioni di umore, che tanto discreditano
un educatore? (Mancanze).

3. Ho tenuto gli alunni sempre occupati a un lavoro preciso, in classe?

4. Ho dato punizioni esagerate, o ispirate da antipatia o da vendetta? (Mancanze).

5. Dopo la scuola, ho fatto la visita regolare in cappella per esaminare la mia condotta,
e pregare per gli alunni?

6. Ho studiato, avendone il tempo, per potere, poi, far meglio la scuola?

II
ESERCIZIO

1. Ho
curato la pulizia, l’ordine e la compostezza in tutti gli alunni? (Mani sul banco).

2. Ho chiesto consiglio nelle mie difficoltà, e messo in pratica quanto mi
è stato suggerito?

3. Ho prevenuto le mancanze, suscitando interesse nelle lezioni, e facendo coscienziosamente
le vigilanze?

4. Ho chiacchierato con altri maestri, nel tempo della scuola – o delle vigilanze?

5. Ho compilato con cura Diario e Registri?

6. Quali preghiere e quali sacrifici mi sono imposto, per ispirito di apostolato?

III
ESERCIZIO

1. Ho
evitato i modi precipitati, le grida incomposte, gli scatti di umore?

2. Ho curato e seguito tutti gli alunni, anche i meno bravi, i meno buoni e diligenti?

3. Ho tenuto i ragazzi presso la cattedra? Ho toccato, con familiarità, qualche
alunno?

4. Ho visitalo i cassetti dei ragazzi, per controllarne l’ordine e il contenuto?

5. Dopo qualche atto grave d’impazienza, ho avvertito il mio Superiore, e ho riparato
in qualche modo, per non lasciare male impressisonati gli alunni?

6. Fuori di scuola, ho perduto il mio tempo, in frivolezze, chiacchiere, letture
curiose e vane?

IV
ESERCIZIO

1. Ho
vigilato bene gli alunni, all’ingresso e all’uscita, durante la scuola e le ricreazioni?

2. Sono stato sempre giusto e imparziale? (Mancanze).

3. Ho trattato ceni alunni con asprezza, colpendoli, o dando loro titoli ingiuriosi?

4. Ho dato manifestazioni d’affetto particolare a qualche ragazzo? Ho pensato indebitamente
a lui, o gli ho parlato in modo sdolcinato?

5. In classe mi sono occupato di cose estranee?

6. Ho fatto perdere il tempo ad altri Fratelli, o li ho disturbati in sala comune
o altrove, con la mia dissipazione?

ASPIRAZIONI

O Gesù,
amico dei fanciulli, benedite i fanciulli di tutto il mondo. (300 g.).

Cuore di Gesù, fate che vi ami e vi faccia amare. (300 g.).

Bonitatem et disciplinam et scientiam doce me, quia mandatis tuis crèdidi.
Sal 118, 66. – O Signore, insegnatemi bontà, disciplina e scienza,
perché io aderisco ai vostri ammaestramenti. (300 g., per i Catechisti).

Mater boni Consilii, ora pro nobis. (300 g.).










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