Esame circa: GENEROSITÀ CON DIO, FERVORE

PRATICA
DELL’ESAME DI COSCIENZA









S.Teresa di Gesù Bambino


Sono
stata buona, oggi? Il Signore è contento di me?… E gli Angeli, mi voleranno
intorno?

(S.Teresina all’età di quattro anni, tutte le sere rivolgeva alla sorella
Paolina questa domanda)




III. ITINERARI DI ESAME PARTICOLARE SULLE VIRTÙ E BUONE ABITUDINI DA ACQUISTARE


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– GENEROSITÀ CON DIO, FERVORE


  • Un giorno
    saremo meravigliati, e gradevolmente sorpresi, per la quantità enorme di meriti
    accumulati: alzata regolare – preghiere, meditazioni, aspirazioni, indulgenze – azioni
    meritorie – buoni consigli dati – atti di obbedienza e di regolarità – tentazioni
    vinte – ripugnanze al dovere superate – atti di rassegnazione.

  • A molte
    anime resterà relativamente poco da scontare, avendo già pagato già
    espiato con le tribolazioni della vita, le assoluzioni ricevute, i segni di Croce
    con acqua benedetta e gli altri sacramenti, le indulgenze, oggi largamente concesse
    dalla santa Chiesa.

  • Lavoriamo,
    finché ne abbiamo, il tempo, con alacrità e costanza; Hilarem datorem
    diligit Deus: Iddio ama l’ilare donatore (1):

  • Dare!
    È il motto della generosità.

  • Non
    contentiamoci di chiedere sempre a Dio; offriamo anche noi qualcosa: fatiche, pene,
    sacrifizi grandi e piccoli… Anzi, è buona politica, dare prima di chiedere.

  • Osserva
    S. Tommaso: Gli uomini si renderebbero infinitamente accetti a Dio, se, per meritare
    il suo amore, facessero, metà di quel che fanno per piacere al mondo (2).

  • Gi altri
    vizi attaccano solo le virtù a loro contrarie; la mancanza di generosità
    distrugge, da sola, tutte le virtù… (3).

  • Quando
    saremo tutti di Dio, faremo maggiori progressi in un giorno, che non ne avremmo fatto
    in dieci anni (4).

  • Finalmente
    S. Paolo ammonisce il pigro: Chi semina parcamente, parcamente anche mieterà:
    Qui parce seminat,

  • parce
    et metet. Mentre: Chi largamente semina, largamente anche mieterà (5).

I
ESERCIZIO

1. Ho
scelto ciò che è più gradito a Dio, nelle varie circostanze
della giornata? (Vittorie riportate).

2. Ho profittato di qualche occasione, per far piacere a chi mi aveva disgustato?


3. Nelle contrarietà di oggi, ho piegato con amore la mia volontà al
volere di Dio?

4. Quante volte sono stato oggi incostante nei miei propositi?

5. Quante azioni ho fatte oggi, con tutta la perfezione di cui sono capace? (Determinarle
la mattina).

II
ESERCIZIO

1. Ho
eseguito le ispirazioni datemi oggi dal Signore

2. Ho omesso o trascurato qualche Esercizio di Regola?

3. Ho sopportato con calma i difetti altrui?

4. Quante azioni ho fatte oggi, in spirito di amore e dì riparazione a Dio?
(Minimo).

5. Ho operato ugualmente bene quando nessuno era presente, e sapevo che non ne avrei
avuto lode? (Vittorie).

6. Oggi ho procurato al Signore la maggior gloria che mi è stato possibile?
(Occasioni mancate).

ASPIRAZIONI

Dio mio,
fate che io vi ami, e il solo premio dell’amor mio, sia l’amarvi sempre più!
(300 g.).

O mio Gesù, Voi che siete la stessa carità, accendete nel mio cuore
quel fuoco divino che consuma i Santi, e li trasforma in Voi. (300 g.).

Signore, io mi consacro tutto a Voi, per procurare la vostra gloria per quanto mi
sarà possibile, e Voi lo richiederete da me. S. Giov. Batt. de La Salle.

Vas insigne devotionis, ora pro nobis.

NOTE

(1) 2
Cor
9, 7.

(2) Opusc. 38.

(3) S. Glov. Climaco, Scala, gr. 13.

(4) P. Lallemant.

(5) 2 Cor 6, 9.

PREGHIERA
PER IMPETRARE LA PROPRIA SANTIFICAZIONE

(S. Alfonso)



Signore, Voi solo avete potuto insegnarci le grandi massime dell’abnegazione cristiana,
tanto contrarie alle pretese della nostra natura sregolata, e alle false massime
del mondo; e Voi potete darci la forza di praticarle, domando i sensi ribelli, sottomettendo
la volontà al vostro beneplacito, per seguirvi sulla via della virtù
e della santità.

Come posso io ricusare sacrifizi, prove e umiliazioni, quando Voi avete voluto soffrire,
tanto per me, nella vostra vita mortale? Quanto mi affligge la mia poca generosità
per il passato! Quanto mi dispiace di avere molto amareggiato il vostro Cuore, che
mi ha tanto amato! Deh, dimenticate tutti i disgusti che vi ho dati, e miratemi con
lo sguardo amoroso, posato da Voi su Pietro che vi aveva rinnegato! Possa anch’io,
con la forza dell’amore generoso nel resto della mia vita, compensarvi dei disgusti
che vi ho dati.

Io so che Voi mi amate ancora; ebbene, aiutatemi ad amarvi davvero, distaccando il
mio cuore da quanto mi distoglie dal vostro amore. Sebbene lo vi abbia tanto offeso,
non voglio rinunziare al vostro amore e all’opera della mia santificazione, sapendo
che posso contare sull’aiuto onnipotente della vostra grazia. Perciò, io non
voglio più vivere che per Voi. Voi volete che io sia tutto vostro; anch’io
lo voglio! Unitemi dunque a Voi, con vincoli indissolubili dell’amore e del sacrificio.
Privatemi pure di tutti i beni di questa vita, ma non mi private del vostro amore.

Perciò io non voglio, o Signore, che le creature abbiano più tardi
indebiti nel mio cuore; Voi dovete esserne l’ungo padrone, e possederlo tutto. Cerchino
pur altri beni terreni, o mio Gesù; in quanto a me, non desidero, non voglio,
non cerco altro tesoro che il vostro amore…,

O Maria, potente Avvocata dei peccatori, fate, con le vostre preghiere, che lo sia
realmente tutto di Gesù, per il tempo e per l’eternità. Così
sia!



* * *



Quando l’uomo comincia a intiepidirsi, si sgomenta per ogni piccola fatica, e volentieri
riceve le consolazioni esteriori. Ma. quando comincia a vincersi perfettamente e
a camminare con coraggio. nella via di Dio, allora reputa leggero tutto ciò
che prima gli riusciva pesante. (II Imit., 4, 3).











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